13 febbraio 2007

Gemellaggio





















Tempo fa qualcuno (mi sembra il sempre solerte Danielino Melato) mi inviò quest’immagine.
Ora, manie di protagonismo a parte, oggettivamente non è difficile riconoscere Maicol nel logo di questa scatoletta. E’ impressionante. Perfino la capigliatura è identica: ciuffo orientato verso la nostra destra e sbuffo di capelli in alto. Un’incredibile coincidenza, che merita di essere approfondita.
E allora mi rivolgo a voi, o amici che girate il mondo (sì, ma sulla poltrona, ingobbiti davanti a internet): c’è qualcuno che conosce questo prodotto? Venitemi incontro: come faccio a non sapere cosa contenga la scatoletta in questione? Io sono qui che m’immagino omogeneizzati alla carne di lupo, o – perché no – bocconcini per lupi ai feti di bimbo, cose del genere.
Se così fosse, ne sarei davvero fiero.
E allora via, parte la caccia! Il primo di voi che saprà dirmi il nome del prodotto vincerà una preziosissima collezione di calli di prosciutto, da intrecciare finemente per adornare la fronte dell’amata (o la propria, nel caso sia una vincitrice).

02 febbraio 2007

Randevù.







Ebbene sì, martedì 6 febbraio alle ore 18,00, l'ultima presentazione dell'albo di Don Zauker si farà alla Feltrinelli di Firenze. Ora, visto che il messaggio promozionale lo trovate sui blog dei Paguri e di Davide Barzi, evito di ripeterlo perché è venuto a noia perfino a me.
Ma ci tengo a sottolineare la mia felicità che Davidino - novello Sassaroli - mandi allegramente a fare in culo lavoro, impegni, appuntamenti e scenda dalla lontana, fredda, brumosa però inospitale Pavia apposta per fare da presentatore/mediatore all'incontro. Questo è l'unico motivo per il quale è strettamente necessaria una forte affluenza di pubblico.

Non dico per me ed Emiliano Pagani, no, no, ci mancherebbe. Figuriamoci.

Dico perché uno che fa 7800 chilometri per una puttanata del genere va premiato a dovere con affetto e riconoscenza. Quindi, signore, signori, che il tardo pomeriggio del 6 febbraio non vi veda occupati in inutili scarpinate all'Oviesse, in fila sulla variante, in palestra nel vano tentativo di smaltire quella ciambella di lardo, in visita ad una vecchia zia cirrotica, ad accendere un cero alla Madonnina della torpedine, in fuga dagli orsi nei boschi della Garfagnana, a pagare la rata del canapè, dal carrozziere per il paraurti della cabrio, perdio, NO!

Il 6 febbraio staccate, allontanatevi da tutto e afferrate la vostra vita fra le mani, rapite la persona che amate, guardatevi negli occhi e - con fare deciso ma tenero - riaccendete la passione!

Portateli a vedere BARZI, CALURI E PAGANI ALLA FELTRINELLI!

E 'sti cazzi.