26 febbraio 2008

Marzo (e me ne vo)





















Si sa, il giorno di passaggio fra febbraio e marzo in un anno bisestile è funestato dalla presenza del Maligno e presago di mille sventure, un po' come le scale appoggiate al muro, gli ugelli della stampante otturati e la lettera dell'Agenzia delle Entrate.
Cosa ci fa Don Zauker con un bimbetto? Perché sono al buio? Dove si trovano? E chi altro c'è, insieme a loro? Orrore, spavento e raccapriccio in una vera e propria discesa agl'inferi, nell'episodio n. XVLI, in edicola da venerdì 29 febbraio.

Sempre venerdì prossimo - il giorno de lo diabbule - io ed Emiliano Pagani saremo al Cantiere S.Bernardo a Pisa per una tappa aggiornata del Tour "Don Zauker - Testimoni dello Spirito", alle ore 22,00. Se usciremo vivi dai probabili tentativi di linciaggio vi racconteremo tutto QUI.

Sabato 1 marzo, invece, sarò a Mantova Comics per cercare di avere maggiori notizie su queste fantomatiche novità di cui parlo da tempo, magari nel tentativo d'impedire che mi si sondi il vano rettale, che è a senso unico in uscita. Spero di potervi raccontare buone nuove, altrimenti manterrò il rigoroso silenzio che dignitosamente accompagna sconfitte/fallimenti/risultati mancati.

19 febbraio 2008

Jesus rules!






















Le giovani(li) edizioni Arcadia di Bergamo stanno cercando di crearsi il loro spazio nel panorama fumettistico dello Stivalone con alcuni albi ben realizzati. Hanno iniziativa e voglia di fare, e se consideriamo le difficoltà in cui si trovano i piccoli editori al loro esordio, già questo me li rende istintivamente simpatici.
La mia simpatia però diventa entusiasmo se penso ad una delle prossime uscite che questi malandrini hanno in programmazione: quel LOADED BIBLE di Tim Seeley e Nate Bellegarde che vede il ritorno del Redentore in una veste nuova.
E corazzata.
Nell'interessante volume, infatti, il Figlio di Dio abbandona - per così dire - l'etichetta e passa alle vie di fatto, sbaragliando i figli di Satana a colpi di spadone e scaracchi santi.
E' chiaro che per com'è impostata la trama, o almeno l'intenzione, il fumetto tocca certe corde della mia sensibilità. Per questo, quando da Arcadia mi hanno chiesto una pin-up per l'edizione italiana, non ho battuto ciglio e gliel'ho fatta seduta stante.
E' quella in alto, mentre qui sotto trovate una pagina della graziosa opera, di cui aspetto con impazienza l'uscita.

Sempre che agenti segreti dell'Opus Dei non bombardino Bergamo.

12 febbraio 2008

Vintage!























...E questa è la versione a colori.
Ma prima di tornare alle prese coi longobardi puciosi, mi viene spontaneo cedere al tuffo nella nostalgia cui mi costringe questa illustrazione anni '80. Oddio, più che nostalgia, un giramento di coglioni che mi prende ogni volta che penso a quel periodo, insieme alla consapevolezza di essere nato nel decennio sbagliato.

Da molti gli '80 sono considerati un passo indietro in fatto di gusto, musica, politica, costume e molte altre cose. Fra poco (già ora) i revisionisti daranno nuovo lustro agli '80 ripresentandoceli come bellissimi, ricchi, cult, come è già successo col cinema trash del decennio precedente.
Gli anni '80 facevano caà, come d'altronde faceva e fa tuttora caà il trash.
Certo, si salvano miniere d'oro come l'avvento dei cartoni giapponesi, il Mars, il Commodore 64, i Toto e mille altre perle. Tutti bruscoli spazzati via dal vento della barbarie.

Per me anni '80 vuole dire medie e liceo, e una moda da martedì grasso perpetuo.

Ricordo di mie felpe fosforescenti della OP, di color verde sangue di Alien, bomber lucidi come corazze di stercorari e cascate di gel Procrin, a cui forse devo imputare l'altezza eccessiva dell'attuale attaccatura dei miei capelli.

Ma il motivo per cui sono SICURO di esser nato nel decennio sbagliato è che, se negli anni '70 le ragazze si lasciavano conquistare da una moda discinta, fantasiosa, allegramente sensuale, e nei '90 il processo di riduzione della superficie coprente dei vestiti aumentava vertiginosamente, ebbene, negli '80 le mie compagne venivano in classe vestite da CAMPANA PER IL RICICLAGGIO DEL VETRO. Felpe gigantesche, tubi di stoffa siberiana da collo a ginocchia, jeans ascellari, spallini alla Gundam e fasce fucsia a coprire i capelli.
Mai visto, fra i banchi di scuola, che so, un pancino scoperto, un principio di décolleté, mezza caviglia, un pezzetto di schiena, figuriamoci le mutandine sporgenti.

E come se non bastasse, Cristina D'Avena. Ma vaffanculo, va'!

ERRATA CORRIGE:
Nel post precedente ho dato dei reggiani ai ragazzi di Fumetteria, che mi dicono essere invece modenesi. Praticamente è un po' come dare del pisano a me. Correggo subito, ci mancherebbe!

11 febbraio 2008

Fra fie e alabarde























Sul fronte delle novità misteriose le cose stanno andando avanti, ma l'orso è ancora ferito, e vendergli la pelle prima che stianti pare deplorevole.
Con il Gigante sto disegnando una truppa di guerrieri longobardi. I longobardi in poche parole si possono riassumere così: sudiciume, mantelli polverosi, capelloni, puzzo di cane bagnato, ruti, piedi callosi, "ahr ahr!", pellicce di yak, maleducazione.

Meno male che i ragazzi di Fumetteria di Reggio Emilia, mi offrono un diversivo chiedendomi un'illustrazione di copertina per la loro rivista. Presto la versione inchiostrata e a colori.

01 febbraio 2008

Piccole news

A parlare sempre e solo di fumetti si rischia di passare da zuzzurelloni e di venire anche un po' a noja, per questo oggi vorrei cambiare argomento e parlare d'altro.

Per esempio, la MERDA DEI CANI.
L'azienda per la nettezza urbana di Livorno ha allestito, nelle zone minate della città, alcuni utilissimi distributori di bustine, nelle quali i botolomuniti potranno riporre i siluri di sterco precedentemente depositati dai loro fedeli amici a quattro zampe. Per la campagna pubblicitaria di questa bella iniziativa hanno pensato a me.

Non so se essere lusingato o un po' risentito ma, alla fin fine, cosa non si farebbe per questi nostri concittadini scodinzolanti? Gandhi disse che il grado di civiltà di una popolazione si misura dal trattamento che essa riserva agli animali.
Si vede che non aveva mai raccattato una zotta di sanbernardo.

Comunque sia, da oggi la città è più sensibile al tema, grazie anche all'affissione dei manifesti con la mascotte che ho disegnato, riportata qui sotto, e che i bambini delle elementari hanno voluto chiamare Poldino.
Vi esorto a non commentare quest'ultima riga.
























Seconda novità, ma non in ordine d'importanza: sempre da oggi i Paguri sono ufficialmente collaboratori de Il Mucchio.
La copertina di un anno fa, quella con Don Zauker che richiama a sé i pargoli, e una serie di contatti fra me, Emiliano Pagani e Max Stefani, hanno dato un frutto saporito, che si concretizza nella forma di uno spazio di due pagine in cui potremo fare un po' il cazzo che ci pare: satira scritta, disegnata, fotografata e via dicendo. Di questi tempi è davvero difficile trovare realtà in cui potersi esprimere senza limiti (se non quelli imposti dal Codice Penale), e la cosa ci aggrada non poco.
L'esordio, a pagina 150 del numero del Mucchio di febbraio, è tutto incentrato sulla controversa ma pur affascinante figura della senatrice Paola Binetti.

No, non è quella in copertina.