13 dicembre 2008

300, e senza Termopili.






















Alla fine il BVZM è arrivato al 300esimo numero che - coincidenza folle - coincide con la 400esima storia se si contano anche speciali, albi maxi, almanacchi, spin-off, varie ed eventuali! Spumante, candeline e moccoli spenti, trombe e fanfare per un'avventura che dura da 26 anni.
L'albo è in edicola da un paio di giorni, almeno qui nel Granducato. Sceneggiato da Carlo Recagno, si divide in sette episodi introdotti e conclusi da un ottavo, che fa da cornice, e ognuno di essi è realizzato da un disegnatore diverso, tra cui il sottoscritto.











A parte l'onore di aver preso parte ad un appuntamento così importante e di condividerlo con mostri sacri del fumetto italico, la cosa assume una rilevanza per me ancor maggiore, probabilmente inedita. Già, perché l'episodio che mi è stato assegnato è una storia d'amore.
Dopo aver ricevuto la sceneggiatura ho capito subito che si trattava di una prova: era sotto severo esame la mia capacità di resistere alla tentazione di sciupare atmosfere rosa, contesto e recitazione dei personaggi con cose triviali ma grottesche. E' stata durissima, giuro. Un cimento titanico, che credo però di aver superato quasi del tutto.

Dico quasi perché una cosina, in effetti, m'è scappata. Chi la individua non riceverà una sega nulla, però si può ritenere bravo e con l'occhio acuto.
Fra gli altri particolari, l'inserimento di Riccardone Burchielli in una vignetta e Harvey Keitel in un'altra.

Ultima nota: il Martin della prima vignetta di pag. 36 mi è stato ritoccato dalla redazione. Bah, secondo me ne ho disegnati di peggio, ma questo significa che devo ancora fare l'occhio e la mano al Detective dell'Impossibile (da disegnare).
Ad ogni modo, qui sotto ecco l'originale.

02 dicembre 2008

Nel Mucchio






















Da stamani in edicola potete trovare il Mucchio con una copertina natalizia, che ospita Don Zauker. Ed è ospitato anche all'interno del mensile, con una bella intervista che Andrea Provinciali fa direttamente al pio esorcista, pastore di anime (che spesso s'incula, come molti pastori leggendari con le loro pecore) e simbolo dei nostri tempi agitati. Si parla di satira, di minchiate e di massimi sistemi. Ma più di minchiate.

Sì, lo so, l'ho già scritto di là, ma non ho molte altre novità in questo momento. Certo, si potrebbe ragionare sul caso Villari; sull'opposizione del Vaticano all'abolizione, proposta dall'ONU, del reato di omosessualità (in concomitanza però con il boom della chat di preti pigliànculi); sul raddoppio governativo dell'iva a Sky, i novecentomila posti a rischio nel prossimo futuro e il troiaio della CAI. Ma noi siamo gente semplice, e ci affidiamo alle amorevoli cure del Signore, ché vedrai ci pensa lui.

Vedrai.