29 marzo 2007

Le vittime del PIANO























Domanda: cosa c'entra Paolo Migone con Michele Strogoff?
UN CAZZO, diranno i miei piccoli lettori. E avete ragione. Ma in piccolissima parte c'entra, e vi spiego perché.
In vista della realizzazione dell'albo per la Francia, ho dovuto convocare d'urgenza un vertice fra le mie molteplici personalità, vertice che ha generato un PIANO DI ORGANIZZAZIONE GENERALE per affrontare il nuovo impegno. E' stata una riunione combattuta e a tratti drammatica, sono state minacciate defezioni e sono volate parole forti, ma alla fine si è raggiunto un accordo di massima. Il PIANO prevede (tra molti altri altri punti):
  • la reclusione volontaria agli arresti domiciliari per mesi dieci (10), al fine di poter portare a termine tutte le scadenze;
  • l'acquisto di carta, pennelli e pennarellini in numero sufficiente a non dover tornare a comprarli una volta esauriti;
  • la raccolta preventiva di materiale iconografico, grazie anche e soprattutto a voi, miei eroi;
  • il reperimento di musica in quantità sufficiente a saziare la mia ricerca di stimoli, a discapito dei coglioni dei vicini;
  • il ritardo della barbitonsura solo quando cominciano a trovarci alloggio le cimici;
  • la drastica riduzione delle docce, inutile perdita di tempo;
  • la drastica riduzione delle seghe, necessario sacrificio;
  • la chiusura delle telefonate entro i due minuti;
  • l'eliminazione totale dei lavoretti collaterali.
I lavoretti collaterali sono disegni, illustrazioni, vignette e così via, per manifesti, dépliant, copertine, ecc... ecc... e che relizzo nei ritagli di tempo. L'anno scorso un'attività di Livorno si mise in testa di fare una campagna pubblicitaria con tre o quattro caricature di personaggi legati alla città, e chiese a me di fare i bozzetti dei nomi da loro scelti. Fra tutte le personalità legate a Livorno, Modigliani, Fattori, Mascagni - non ultimo Carlo Azeglio Ciampi - scelsero Paolo Migone.
Scelta a parte, quello in alto era il mio disegno, e il cerchio si chiude (in tutti i sensi, anche perché poi della campagna pubblicitaria non ne hanno fatto più nulla).

16 marzo 2007

Chi mi conosce
















Chi mi conosce sa che sono un ingordo di prima categoria. Poi, come mi capita sempre dopo aver partecipato a cene spaventose, ripago l'abbuffata con rotoloni nel letto, fortori, automaledizioni e la promessa solenne di non farlo mai più (valida fino alla cena successiva, foss'anche l'indomani).
Mi è successo lo stesso anche con l'amico Giovanni Rigano, che parlando con Frédéric Brémaud, lo sceneggiatore francese con cui lavora e che cercava un disegnatore dal tratto realistico, gli ha fatto il mio nome. E' andata in porto, e ringrazio infinitamente Giovanni, ma ora la ciccia al fuoco è davvero tanta, e sono a rischio fortori nella notte.

Chi mi conosce sa che pur di pubblicare in Francia, vero e proprio Eden del Fumetto, sarei
perfino tornato a fare il chierichetto (forse); per questo quando mi è stato proposto di realizzare un albo di 46 pagine ho avuto un'improvvisa amnesia del tempo che ho a disposizione.
Di cosa si tratta. L'albo farà parte di una collana di una cinquantina di titoli, tutti adattamenti a fumetti di romanzi di fine '800: opere prestigiose come "Guerra e Pace", "I miserabili", "Delitto e castigo", ecc... ecc...

Chi mi conosce sa che - se posso - conservo un'anima zuzzurellona anche in momenti topici. Per questo, quando mi hanno messo sotto il naso il ventaglio di carte da scegliere, una dozzina di titoli in tutto, ho ceduto alla nostalgia e ho estratto il mio asso di cuori.
Michele Strogoff!
Forse molti di voi non ne hanno mai sentito parlare, ma se c'è qualche vecchio bav... no, cioè, qualche giovanotto
come me, un po' più otto che giovan, si ricorderà il mitico sceneggiato del 1976 con Raimund Harmstorf, attore dal nome facilmente pronunciabile ma con un solo difetto: è morto.
E, sì, è anche l'antagonista di Bud Spencer in Lo chiamavano Bulldozer. Ma non divaghiamo.
























Il mio è un disperato appello: la vicenda ha luogo fra il palazzo imperiale dello Zar Alessandro II e la Siberia, fra i Tartari cenciosi ma cattivi. Questo vuol dire: cavalli,
costumi tartari del XIX secolo, paramenti tartari di cavalli (del XIX secolo), la Irkustsk del XIX secolo, cavalli, i costumi delle guardie russe del XIX secolo e quelli della gente comune, le uniformi, le carrozze, gli arredi urbani, cavalli, gl'interni dei palazzi nobiliari e quelli del popolo.
E un'altra cosa: i cavalli.
Io lo sceneggiato del '76 ce l'ho (va bene, Ronson, quando ci si rivede te lo passo, o si riguarda insieme), ma qualsiasi aggiunta da voi fornita sarà graditissima e d'indiscutibile ausilio. Specie per i costumi!
Ringrazio tutti in anticipo, anche quelli che mi andranno nel dighedòghe.

In alto, una vignetta tratta dalla mia tavola di prova. Michele Strogoff non si vede benissimo, ma mi sa che assomiglierà un pochino a Raifurl Harfnorrrl. Sotto, Raimus Hasftroll.


03 marzo 2007

Redivivo, vivo e rido.












Cari amici, vi anticipo: sono assente da un po' perché quel che temevo da ormai diversi mesi si è verificato: i vergognosi ritardi accumulatisi per lo sviluppo dell'albo di Martin Mystère, ora me li ritrovo tutti sul groppone, e entro la fine di aprile devo disegnare qualcosa come 52 tavole, matite e chine. Più la ricerca della documentazione. Più Luana, Don Zauker, Nedo e copertina Vernacoliere. Più, più, più, come cantava l'adagio del Crodino.
Quindi, guardate un po' di compatirmi, razza d'ingrati, invece di bubbolare.
Carogne.
Ma io vi amo, lo sapete, e vi ringrazio pubblicamente, tutti voi, per gli scappellamen... no, cioè, per gli attestati di stima e i bei complimenti che avete inviato a me ed Emiliano per il tanto agognato cross-over Luana-DZ. Su cui è doveroso spendere due parole.

Dovete sapere che quando ci siamo incontrati per scrivere la storia, io ed Emiliano ci siamo accorti ben presto che invece di un paio di episodi sarebbe venuto fuori una seconda Treccani (appunto: Luana, Maicol, DonZa), tutta di minchiate. Se ci fate caso le due storie sono strippate, compresse in francobollini e con un paio di buchi. Ma pagine in più non ci sono state concesse, quindi, o bere o affogare.
Noi s'è bevuto (con RUTI annessi), ma l'inquietudine è rimasta; il rammarico di aver pensato cose inimmaginabili, intrighi internazionali, background da paura, e non aver potuto realizzarli è insostenibile.

Da qui la decisione ferma, netta e decisa come nostro solito: FORSE si farà un albo con TUTTA la storia. Un crossoverone dilatato, ricco di dettagli, spiegazioni, sospetti, insinuazioni e chi più ne ha più ne metta.
Anzi no, sennò non basta nemmeno un albo a sé.

Dimenticavo: novità in vista...

Nell'immagine, Martin e Java che:
- dopo l'irruzione di Ruini nella Sala del Congresso,
- la fuga rocambolesca per le vie di Tirgoviste a bordo di un carrello della Lidl,
- la vittoria a rubamazzo contro Godzilla,
vanno finalmente a comprare le sigarette.